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Si sono concluse con successo, nel pomeriggio di martedì 25 gennaio, le attività di esercitazione (cosiddetto Pilot) nello scenario operativo del territorio di Avigliana (Torino), già interessato da eventi alluvionali del recente passato (ottobre 2000, in particolare), in prossimità di un’ansa del fiume Dora Riparia.

L’esercitazione è stata organizzata dal settore di Protezione civile della Regione Piemonte, con l’obiettivo di testare tecnologie innovative e di ricerca applicata utili al miglioramento della risposta organizzata del sistema sul tema dei rischi naturali. Seppur in una giornata contrassegnata dalle difficili condizioni climatiche (freddo intenso e nebbia) sono stati condotti tutti i test programmati.

Nel complesso le attività del Pilot hanno visto impegnate 131 persone tra operatori del soccorso, volontari appartenenti al Coordinamento regionale del Volontariato, al Corpo regionale Aib, all’Anc, Associazione Nazionale Carabinieri, ed alla Croce Rossa. Presenti anche tecnici dei partner del progetto, del Csi-Piemonte, di Arpa Piemonte e dei settori Geologico e Protezione civile della Regione Piemonte. Tutti i partner internazionali del progetto erano collegati in modalità “da remoto” e in videoconferenza, supportando le varie attività di test che sono state condotte.

Di particolare rilievo l’esperimento di uso massivo del Chatbot Faster (sviluppato dalla Fondazione Links, Csi Piemonte ed il settore regionale della protezione civile),uno strumento che permette un più rapido scambio di informazioni dal territorio verso la sala operativa regionale e viceversa e che ha visto la dislocazione sul territorio di volontari in 13 differenti località del Piemonte.

Lo strumento di messaggistica rapida Chatbot Faster ha permesso di trasmettere e ricevere in tempo reale i documenti multimediali (immagini, video, audio) acquisiti sul posto dagli operatori del soccorso direttamente ai centri di comando e ottenere così un quadro di maggior dettaglio sulla situazione in atto, per poter meglio orientare la risposta operativa dove maggiori sono le criticità segnalate.

L’esercitazione ha fatto parte del progetto Faster, che definisce a livello europeo una collaborazione tra enti di ricerca applicata e sistemi di Protezione civile volta alla definizione di nuovi strumenti tecnologici che possano agevolare l’intervento in emergenza degli operatori del soccorso sul terreno, nonché migliorare la consapevolezza e la percezione della situazione di emergenza in atto nei centri di comando e sale operative attivate.

«La nostra Protezione civile – ha sottolineato l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi -, da sempre è estremamente attenta ad aggiornare e arricchire le proprie competenze. Guarda perciò con grandissimo interesse ai vantaggi che la tecnologia può portare. Il progetto Faster ci permette di fare un ulteriore passo in avanti proprio in questa direzione favorendo l’adozione di nuovi strumenti tecnologici che migliorano ulteriormente gli interventi e gli skill degli operatori. Strumenti come il chatbot vengono già utilizzati con successo in altri campi per rendere le comunicazioni più rapide e trovano ora applicazione anche nella protezione delle popolazioni e dei territori, confermando la propensione alla ricerca continua da parte del nostro sistema di Protezione civile».

Il programma del Pilot ha previsto la sperimentazione e l’uso di tecnologie: si tratta di strumenti cosiddetti “Textiles”, anch’essi da indossare, che permettono il controllo in telemetria di parametri ambientali e biometrici dei soccorritori presenti sullo scenario emergenziale, sviluppati dal’Università della West Attica (Uniwa, Grecia); una stazione meteorologica wireless, sviluppata dal partner portoghese Inov; strumenti cartografici di visualizzazione di tutte le informazioni disponibili relative allo scenario emergenziale in versione desktop e portatile (sviluppato da Eng di Palermo); droni per il sorvolo delle aree dello scenario emergenziale, con immediata trasmissione in “real time” delle immagini acquisite ai centri di comando e sale operative di protezione civile attivate sul territorio; applicativi capaci di rilievi 2D e 3D, installati a bordo dei droni per mappature di grande precisione sulle aree colpite da danni conseguenti ad eventi naturali ed antropici, sviluppati dal partner greco del Certh di Salonicco (Grecia) ed un modulo “Social”, che permette tramite sistemi di intelligenza artificiale di catalogare e mappare informazioni distribuite sugli strumenti “Social” (in particolare Twitter), sviluppato da Links Foundation di Torino.