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A poco più di tre mesi dall’esercitazione finale FASTER in territorio italiano, si possono ora anticipare i tratti salienti del ‘pilot italiano’.

Lo scenario è quello già sperimentato a gennaio 2021, basato a Moncalieri (TO) e che riprende un evento alluvionale del novembre 2016.

In breve, la popolazione di Moncalieri è di oltre 55.000 abitanti. La popolazione colpita, concentrata soprattutto nel quartiere sud (Tetti Piatti, Borgata Tagliaferro, Santa Maria e Borgo Mercato), è di circa 5.000 persone, di cui circa 2000 hanno sofferto di disagi temporanei; più di 200 hanno lasciato le loro case grazie ai primi soccorsi (vigili del fuoco, soccorsi sanitari messi in opera dalla Croce Rossa e volontari logistici). Sei persone hanno sofferto di ipotermia e sono state portate all’ospedale più vicino. Le autorità locali sono state mobilitate per organizzare alloggi temporanei per 40 abitanti. Molte strade nelle zone inondate sono precauzionalmente chiuse o non accessibili perché allagate. Il sottopassaggio di Pastrengo è stato chiuso per allagamento.

Durante il pilot conclusivo che si terrà, presumibilmente, nell’ultima settimana di gennaio 2022 verrà dato più spazio agli strumenti FASTER sui quali, come Regione Piemonte, è stato espresso maggiore interesse. Essi sono:

  • CHATBOT (strumento di gestione della missione)
  • G/P-COP
  • MODULO SOCIAL
  • DRONI
  • applicazioni 2D-3D

L’intenzione è quella di coinvolgere un numero maggiore di First Responders (appartenenti al mondo del volontariato organizzato operante in Piemonte), ma anche alcuni tecnici dell’amministrazione regionale. Durante la precedente sperimentazione furono coinvolti 64 partecipanti (First Responders) di diverse associazioni. Nella dimostrazione finale l’obiettivo è arrivare a 120-150 partecipanti, in modo da testare ampiamente gli strumenti. Questo sarà reso possibile anche dal miglioramento della situazione pandemica che, durante la prima prova, aveva ridotto il numero di persone partecipanti.

L’area di Moncalieri sarà confermata in quanto rappresenta molto bene lo scenario alluvionale dell’area urbana. Oltre a Moncalieri, però, è intenzione sperimentare la presenza contemporanea in un maggior numero di siti.

Con riferimento al CHATBOT, infatti, si proverà ad utilizzare lo strumento in diverse sedi, almeno una per ogni provincia delle otto del Piemonte, in modo da sperimentarne l’utilizzo simultaneo e l’opportunità di seguire le attività svolte dai first responders su un’area più significativa.

Per quanto riguarda le location dell’esercitazione, l’idea è quella di individuarne di ulteriori, sempre nella periferia di Torino, dove, ad esempio, focalizzare l’attenzione sull’uso dei droni.

Il primo pilot italiano del 2021, ha dovuto affrontare una situazione pandemica profondamente peggiore di quella attuale. La speranza è che il prossimo gennaio 2022 la pandemia permetta un’ampia partecipazione. Nel caso in cui la situazione peggiorasse, tutte le misure già prese per il primo pilot si adatteranno al pilota finale:

  • adottare tutti i dispositivi di protezione personale richiesti,
  • ridurre il numero di partecipanti,
  • diminuire il numero di siti,
  • accorciare la durata del pilot,
  • concentrarsi su uno o due strumenti (ad esempio CHATBOT – strumento di gestione della missione, G/P-COP).